CICLISMO: SCHIAFFI AL GIRO DI PADANIA
Proteste anti-Lega, corridori aggrediti
Insulti, schiaffi e l'obiettivo di bloccare la corsa. E' bufera al Giro di Padania scattato martedì a Paesana. A Mondovì (70 km dal via), un centinaio di esponenti di Rifondazione Comunista ha cercato di fermare la carovana e mercoledì c'è stata la replica a Savona. Nel corso della seconda tappa, Ivan Basso e Sacha Modolo sono stati aggrediti: "Siamo stati insultati - raccontano - e qualcuno è andato anche oltre e ci ha rifilato delle sberle".
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Il Giro di Padania parte martedì da Paesana, con Renzo Bossi (figlio di Umberto Bossi) a dare il via alla corsa. A Mondovì (70 km dal via), un centinaio di persone capeggiate da Paolo Ferrero (Segretario di rifondazione comunista) cerca di bloccare la corsa. Ferrero si sdraia per terra in mezzo alla strada, i corridori vengono insultati e strattonati. Un poliziotto viene spinto, il piede va sotto un'auto e finisce all'ospedale.
Mercoledì, nel corso della seconda tappa (Loano-Vigevano, 187 km), mentre la corsa transitava a Savona il gruppo si trova di fronte a un'altra contestazione che blocca la strada. Gli organizzatori cercano un percorso alternativo, trovandosi però in mezzo al traffico. Si decide così di tornare sulla strada originaria. Sacha Modolo e Ivan Basso lanciano un appello a nome del gruppo: "Noi siamo dei ciclisti, siamo venuti a questa gara per correre, e chiediamo solo che il pubblico ci permetta di farlo. Siamo dei professionisti, chiediamo rispetto da parte di tutti, nei confronti del nostro lavoro. Qualcuno è andato anche oltre ai fatti e ci ha rifilato delle sberle. Per noi questi comportamenti sono inaccettabili, siamo degli sportivi, ci alleniamo e fatichiamo quotidianamente per poter correre, non accettiamo che i nostri sforzi vengano resi vani in questo modo".
Paolo Ferrero, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista, chiede l'annullamento della corsa e minaccia: "La Federciclismo annulli il Giro di Padania, evitando che i problemi aumentino. Le proteste continueranno e, a questo punto, è evidente che non si tratta di un bluff. La Lega non può pensare di strumentalizzare in questo modo il mondo dello sport. La Federciclismo prenda atto di aver fatto un errore e annulli il giro della Padania, evitando che i problemi aumentino".
Il sottosegretario leghista Michelino Davico risponde: "Quello che è successo oggi a Savona è gravissimo: due ciclisti, due professionisti come Ivan Basso e Sasha Modolo, atleti di cui dovremmo andare fieri, sono stati aggrediti e colpiti da un gruppo di contestatori che non gradivano il passaggio di una corsa che ha il torto di avere una denominazione che non alcuni non condividono. Chiediamo, come organizzatori e prim'ancora come sportivi, che i ciclisti siano rispettati e che questi aggressori di Savona siano identificati e denunciati".
Fonte:
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