CITAZIONE (Matteo Maria Giubeppe ti guarda @ 20/7/2012, 18:47)
Perché i soldi pubblici vi arrivano sotto forma di spreco. Vengono usati per premiare parassitismo, corruzione e spreco. Altrimenti, statistiche alla mano, sareste più infrastrutturati del Giappone.
Voi dovreste essere i primi a scandalizzarvi e a scendere in piazza, ma capisco bene fin quando qualcuno vi offrirà un posto pubblico dove guadagnate il doppio rispetto a un posto in una azienda privata, e fin quando se avete un posto pubblico siete intoccabili anche se non fate niente mentre se avete una azienda dovete decidere solo se morire strozzati per le troppe tasse o per la multa della Guardia di Finanza, e sempre che la Mafia non ci metta il becco, non cambierà mai nulla.
Ma quando la smetterai di parlare per luoghi comuni? Che ci sia stato parassitismo, corruzione o sprechi, siamo noi i primi a rendercene conto, ma voi non potete tirare fuori 'sta storia ogni volta che siete in difficoltà. Perchè poi non è che a nord siete dei verginelli. Le più grandi inchieste per corruzione, i più grandi scandali finanziari sono tutti da voi. Ma nessuno si sogna di dire che siete dei criminali.
Così come la stronzata del posto posto pubblico. Se così fosse come ti spiegheresti l'invasione dal sud al nord di emigranti in cerca di lavoro negli anni 50-60. Il posto pubblico esiste più a nord che a sud. Poi se lo prendono i professori meridionali e non certo perchè sono raccomandati. O i funzionari dello stato, della polizia, delle istituzioni in genere.
Che cosa ne sai delle aziende meridionali. E cosa ne sai di quanto è difficile vivere e produrre quando non hai le infrastrutture necessarie per essere competivi.
Una conseguenza di questo divario è che le medie aziende del Sud, quando crescono, si trasferiscono al Nord, per godere di maggior facilità di trasporti, migliori infrastrutture, sconti dalle banche, minore criminalità. E per non essere etichettate "del Sud", quindi, "meno". Ti pare logico. Mentre le grandi aziende del nord si trasferiscono al Sud per prendersi tutti gli incentivi previsti per chi investe al Sud.
Il maggior impianto siderurgico a ciclo integrale d'Europa (che è pure la più grande fabbrica manifatturiera italiana per numero di dipendenti) è a Taranto; dove trovi anche uno dei maggiori cementifici del paese che utilizza loppe d'altoforno; l'Arsenale militare; uno dei sette impianti che raffinano, al Sud, metà del petrolio che si lavora in Italia (la vicina Basilicata ha i più ricchi pozzi non sottomarini d'Europa) e la prima fabbrica d'Italia (per numero di addetti) di pale per centrali eoliche; fra Bari e Brindisi ci sono gli stabilimenti di due dei più grandi gruppi farmaceutici del mondo; a Foggia e Grottaglie, due imponenti fabbriche dell'avveniristica Alenia, a Brindisi un polo aeronautico con tre grandi impianti; mentre ad Atessa, Melfi, Pomigliano d'Arco e Termini Imerese (oggi ferma) la Fiat produce più della metà delle sue auto costruite in Italia e buona parte dei suoi veicoli commerciali leggeri; altri suoi stabilimenti di componentistica, motoristica, autobus e macchine movimento terra sono a Sulmona, Napoli, Termoli, Foggia, Avellino, Bari e Lecce.
A Bari c'è uno dei più vasti distretti industriali del paese di componenti per auto (gruppi nazionali e stranieri); a Brindisi la più potente centrale termoelettrica d'Italia a "carbone pulito", più altre due minori; a Foggia, la grande officina in cui le Ferrovie del Centro-Nord (abusivamente dette dello stato) fanno manutenzione di materiale rotabile...
Io spero che quando prima arrivi il federalismo che imponga di pagare le tasse sul territorio dove si produce. E che gli utili vengano investiti sul territorio dove vengono prodotti. Ne vedremo delle belle.
Parlaimo di sprechi, Matteo?
68 milioni di euro a chilometro la Bologna-Firenze, perché ci sono le montagne; anche sulla Roma-Napoli, sia pure meno, ma bastano
24 milioni a chilometro; mentre ce ne
vogliono 54 sulla Torino-Novara, tutta in pianura, Dio e qualcun altro sanno perché (vuol dire oltre cento miliardi di lire per un chilometro di ferrovia tutta in piano; ripeto: cento e rotti miliardi di lire per un chilometro di binari senza una galleria); i francesi se la cavano con 10 milioni di euro a chilometro; gli spagnoli 9. Provate a immaginare se di questi strani costi parlassimo per la Ma-tera-Foggia, il giorno che il treno arrivasse pure a Matera...
Ancora oggi si strepita sulle "migliaia di miliardi" (scarsi centoquaranta miliardi, in euro) della Cassa per il Mezzogiorno, in quarant'anni. Costituivano lo 0,5 per cento
del prodotto interno lordo. Altri conteggi spingono la cifra allo 0,7. Addirittura! È tanto? È quasi niente: fra un centocinquantesimo e un duecentesimo della ricchezza annua dell'Italia; 3,5 miliardi di euro l'anno: più o meno quanto «il gettito dell'Ici prima casa abolito dal governo Berlusconi» («La Stampa», 23 agosto 2009); e abolito in tutt'Italia, insisto, solo per le prime case di lusso (per le altre già era stata tolta) e con i soldi sottratti a strade e porti di Calabria e Sicilia. Uno scandalo, la Cassa, ma all'incontrano.
Sì: solo negli ultimi anni della Casmez si è andati a vedere se quei soldi si aggiungevano davvero alle normali spese dello stato, o no. Risposta: no; con quei soldi, si facevano cose finanziate, nel resto d'Italia, per via ordinaria. Udite cos'hanno costruito, al Sud, con i mila-mila-mila-miliardi della Casmez, dal 1950 al 1992: diciottomila chilometri di strade, ventitremila di acquedotti (nella piana di Metaponto è bastato far arrivare l'acqua, e i contadini ionici han fatto rendere i capitali tre volte più di quelli investiti nello stabilimento siderurgico di Taranto, dando vita all'agricoltura più evoluta d'Italia. Per cogliere la dimensione dell'impresa: circa un secolo fa, un contadino di quelle parti, più volte emigrato, in occasione di una delle prime inchieste sul Sud, disse: «Ho camminato diverso mondo, ma una terra così cattiva non l'ho vista»), quarantamila chilometri di reti elettriche, 1.600 scuole, 160 ospedali. E queste sono le opere "in più", per le quali ci volevano un ente e fondi straordinari? E allora com'è che il Mezzogiorno ha una dotazione di infrastrutture, proprio di quelle infrastrutture, inferiore del 30 per cento e più rispetto al Nord? Con quali soldi han fatto al Nord tanto di più, senza Cassa per Settentrione e fondi straordinari?
Aiutami, Matteo, che non sono bravo con i numerii: 100 - 0,7 = 99,3. E considero lo "straordinario" 0,7 per cento del prodotto annuo (la stima più alta; Pasquale Saraceno, meridionalista di Sondrio, dice 0,5). Ora incarichiamo il tenente Colombo di scoprire dove è stato speso il 99,3 per cento di cui non si scandalizza nessuno. Poi, chiediamoci il perché dell'ineguale spartizione di pane e pesci (filoni e filetti al Nord, briciole e lische al Sud).
Matteo. Mi fermo qui perchè altrimenti ti inondo di dati.
Ti esorto però, di mettere per un attimo da parte il tuo odio per i meridionali, e studiare di più. Avresti tante sorprese.