| Gianco1 |
| | Bravo Matteo. I dati sono manipolabili nella maniera che preferisci. Ti faccio un esempio. Nel link che posti tu viene evidenziato il dato import-export in realzione al PIL, regione per regione. Sembra che la Lombardia sia una regione virtuosa. "Esporta" più della Germania. Però non solo l'estensore si dimentica di dire a cosa è dovuto quel dato, ma soprattutto dice, senza evidenziarlo, che quel dato riguarda anche l'import export interno. E poi cosa c'entrano i servizi con l'import export, con estero o con il resto del paese che sia? Spesa pubblica. Quella che tanto ti spaventa. Qual'è la spesa pubblica presa in considerazione? Chissà... Leggiti questo articolo del sole 24 ore peso qui.A fondo pagina puoi scaricarti il documento della Ragioneria Generale dello Stato che è l'unico attendibile e capirai che forse i dati da te postati non sono molto attendibili (non nella loro essenza numerica, ma nella loro elaborazione statistica). Poi guarda i componenti di quel blog e capirai il perchè di tanti dati. Un bambino alle elementari in Calabria costa 394 euro, nel Lazio 260 euro, in Lombardia 226, in Veneto, 240. La Campania spende per l'ordine pubblico 266 euro ad abitante, l'Emilia Romagna 171, la Sardegna 284, la Toscana 214. Costi molto diversi anche sul fronte dei servizi sanitari: Puglia, Marche, Piemonte, spendono, dai 30 ai 51 euro ad abitante, mentre, in Sicilia e nel Lazio, le spese pro capite salgono rispettivamente a 439 e 384 euro. E' una mappa molto variegata quella tracciata dalla Ragioneria generale dello stato che ha anticipato i dati sulla distribuzione territoriale della spesa statale nel 2008. Sotto la lente dei tecnici della Ragioneria sono finiti circa 524 miliardi (di cui 249 "regionalizzati", cioè, distribuiti, regione per regione), calcolati su tutti i pagamenti effettuati dall'Erario, anche attraverso risorse comunitarie, per spese correnti e in conto capitale.
Complessivamente, scorrendo le 310 pagine dello studio, emerge al primo posto per finanziamenti statali ricevuti il Lazio, con oltre 34 miliardi, seguito da Lombardia, quasi 31 miliardi, Sicilia, 27,3 miliardi e Campania, 22,7. Fanalino di coda la Valle d'Aosta, con poco più di un milione e mezzo di euro. Ma se si guarda la spesa non i valore assoluto ma per abitante e in funzione al prodotto interno lordo, si scopre il "ribaltone" e si vede che a esser più fortunati sono i residenti nelle regioni autonome, rispetto a quelli delle regioni a statuto ordinario. Facendo un esempio, Valle D'Aosta e Trentino-Alto Adige spendono, pro capite, rispettivamente, 12.171 e 10.862 euro, circa 3-4 volte in più, che in Veneto o Lombardia, dove la spesa pubblica si ferma a 3.089 e a 3.192 euro. Stesso risultato, se si considera la spesa sul Pil: tutte e 5 le regioni a statuto speciale, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta, primeggiano la speciale classifica, attestando la propria spesa tra il 20% e il 35% di Pil, contro il 9,4% della Lombardia, il 12% del Piemonte, il 15,2% della Liguria. Senza scordare, peraltro, che buona parte di queste risorse se ne vanno in spese correnti (in particolar modo, per pagare stipendi), lasciando, quindi, agli investimenti effettivi, davvero poche briciole.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...9a-6432fdfe4ee9
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