Giovani Padani [Forum Lega Nord, Padania, Politica, Bossi]

Posts written by CiaoSilvia

view post Posted: 9/11/2014, 01:06 Lega Nord, dal 1° dicembre chiude ‘La Padania’. - Politica
Lega Nord, dal 1° dicembre chiude ‘La Padania’.
L'annuncio sulla prima pagina del giornale. Dal mese prossimo offline anche il sito. Il segretario attacca il taglio dei fondi all'editoria. Ma il comitato di redazione del quotidiano accusa le scelte di via Bellerio

Addio a La Padania e al suo sito. Se Matteo Salvini continua a crescere nei sondaggi, il giornale cartaceo e online di riferimento della Lega Nord chiudono i battenti dopo 18 anni. E così, dal 1 dicembre il giornale del Carroccio non sarà più in edicola. Lo scrive lo stesso giornale, sulla prima pagina dell’edizione di oggi. Venerdì 7 novembre è stato infatti comunicato al Comitato di redazione l’avvio della cassa integrazione per tutti i dipendenti dell’Editoriale Nord a partire appunto dall’1 dicembre prossimo. Responsabile della chiusura, secondo il segretario Salvini, sono i tagli all’editoria stabilito dal governo Renzi. Ma il sindacato dei cronisti interno all’azienda attacca anche la dirigenza di Via Bellerio che “nonostante le prospettive di crescita dei consensi politico-elettorali che tutti i sondaggi le riconoscono, ha deciso di non rinnovare il proprio contributo al bilancio dell’Editoriale Nord.”

Una scelta motivata dal fatto che “la Lega è al risparmio su tutto”, ha detto il leader del Carroccio all’Ansa, a cui ha poi fornito i motivi dello stop alle pubblicazioni. Salvini, peraltro, dal 2006 al 2013 è stato anche direttore di Radio Padania, unico media di partito per il quale non sono stati annunciati tagli. “In questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal Governo Renzi – ha detto il leader leghista – che riduce i contributi per l’editoria che esistevano da anni”. “Oltre che la Padania – ha aggiunto Salvini – stanno chiudendo e chiuderanno centinaia di piccole testate locali e di settimanali storici e chi ci perde è solo il territorio e la libertà di informazione“. Per quanto riguarda la situazione lavorativa dei giornalisti del quotidiano, però, il numero uno del Carroccio ha cercato di tranquillizzare: “La Lega è al risparmio ma comunque – ha detto – non ci arrendiamo e, coinvolgendo i giornalisti della Padania, stiamo lavorando per trovare una soluzione per rimanere quantomeno su internet”. Al momento, però, anche il sito internet del quotidiano terminerà le pubblicazioni.

La versione fornita da Salvini, ricalca in parte quanto scritto oggi sul quotidiano. “L’attuale situazione è il risultato del drastico taglio del fondo per l’editoria operato dal governo Renzi – si legge in prima pagina – In tal modo si infligge un durissimo colpo al pluralismo e alla libertà dell’informazione garantiti dai principi costituzionali, aggravando in modo drammatico l’emergenza occupazionale che affligge il settore editoriale“. Le colpe? “Di Roma” fa sapere La Padania.

Ma da parte del comitato di redazione non mancano le critiche ai vertici del partito nella gestione della crisi del giornale. “Anche in via Bellerio è stata fatta una scelta politico-editoriale che ha condotto alla cancellazione di una testata che da quasi 18 anni ha rappresentato l’unica voce delle battaglie del Movimento e che ad oggi è l’ultimo quotidiano di partito sopravvissuto in edicola – è scritto in prima e sul sito del giornale- La Lega infatti, nonostante le prospettive di crescita dei consensi politico-elettorali che tutti i sondaggi le riconoscono, ha deciso di non rinnovare il proprio contributo al bilancio dell’Editoriale Nord.”
view post Posted: 1/11/2014, 02:04 No allo you soly!. - Politica
CITAZIONE (s18 @ 15/9/2014, 23:18) 
:angry: Il ministro kieng
vuole dare la città di nanza
agli stranieri,ma perche'
non se li porta ha casa
sua?.L'Italia e' dei padani;
italici e basta,poi per me

chi è il ministro kieng?? :unsure:
view post Posted: 14/10/2012, 23:40 Formigoni al bivio.... - Politica
venerdì scorso a stato a Lecco, la mia città, Formigoni :mart: ... ecco l'accoglienza :lol:


[/QUOTE]
view post Posted: 8/9/2012, 22:45 Alessandria, profondo nord che sembra Atene - Politica
CITAZIONE (ASTERIX1999 @ 7/9/2012, 22:26) 
(, ah, io solitamente non perdo tempo con "ciaosilviaforum")

perchè? :cry: :cry: :cry:

dai, prova a venire da noi a partecipare :woot:
view post Posted: 8/5/2012, 22:51 La Lega in picchiata in Lombardia - Politica
CITAZIONE (dariomb @ 8/5/2012, 02:32) 
Cominciamo ad avere i dati completi... poi si analizzano.
Non c'è solo Lombardia da analizzare... c'è il Veneto, il Piemonte, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna, la Toscana ( senza considerare Valle D'Aosta e Trentino Alto Adige ).
Se si svolge analisi strategica, guardiamo all'insieme.
:) Padania è concetto ampia.
Paradossalmente, sarebbe più interessante l'analisi della Grecia... poiché dell'Italia, potrebbe interessarci il nulla.

Dar

L'analisi del voto fatta dall'Istituto Cattaneo rivela che il partito di Bossi ha perso fino al 70% dei consensi
La Lega Nord perde la metà dei propri consensi.La regione in cui cede di più è il Piemonte, seguita da Veneto e Lombardia. E’ quanto risulta da una analisi dell’Istituto Cattaneo di Bologna relativa alle elezioni amministrative nei comuni del Nord in cui si è votato. “L'esito elettorale risulta fortemente negativo per il Carroccio, che inverte la tendenza espansiva delineatasi nell’ultimo ciclo di elezioni politiche, europee e regionali. Nel 2012 -rileva l'Istituto Cattaneo- la Lega Nord ha ottenuto nei comuni del Nord (inclusa l’Emilia Romagna) in cui si è presentata con il proprio simbolo un totale di 145.000 voti. I voti per il partito di Bossi erano 331.000 alle elezioni politiche del 2008, 308.000 alle europee del 2009 e 311.000 alle regionali del 2010”.

La Lega, evidenzia lo studio, perde in termini percentuali meno (circa il 50%) in Lombardia e Veneto. La sconfitta è invece più ampia (fino al 70% in meno) in Piemonte e, soprattutto, in Emilia-Romagna, regione dove il partito era cresciuto maggiormente negli ultimi anni. Sono invece i piccoli comuni a confermarsi la base della Lega Nord. Infatti nei comuni inferiori a 15.000 abitanti, il calo si attesta attorno al 30%, mentre nei comuni più grandi (superiori a 15.000 abitanti) la perdita risulta più che doppia (oltre il 60%) in termini percentuali. Il tracollo è ancora più evidente nella Zona rossa ( Emilia, Toscana, Umbria, Marche), con una perdita di quasi l'80 per cento dei voti conquistati nel 2010.

Rispetto alle regionali del 2010, sempre secondo l'Istituto Cattaneo, il centro-destra registra un forte calo su tutto il territorio. Le perdite riguardano soprattutto Emilia, Toscana, Umbria, Marche, con 46.000 voti in meno (-58%) ed il Nord con 123.000 voti in meno (-41%). Quanto ai singoli partiti, il Popolo della Libertà perde 175.000 voti rispetto alle precedenti regionali. Se il calo riguarda soprattutto il Nord (-61 per cento, pari a - 101.000 voti) e la Zona rossa (-60 per cento, ossia -33.000 voti), nel Centro-Sud l'arretramento del partito di Berlusconi è comunque consistente (40 per cento in meno).
view post Posted: 7/5/2012, 22:19 La Lega in picchiata in Lombardia - Politica
La Lega in picchiata in Lombardia
Lega sconfitta nelle sue roccaforti e nei luoghi simbolo. Persi anche i paesi di Umberto Bossi e di Roberto Calderoli

Meno male che Tosi c'è. La parafrasi dell'ultimo inno berlusconiano probabilmente non piacerà ai duri e puri della Lega, quelli che ai raduni di Pontida hanno sempre rivendicato la diversità del Carroccio e preso le distanze dall'alleato tutto immagine e coreografia. Ma un grazie a San Flavio da Verona, che pure fino ai giorni scorsi veniva dipinto come il «leghista democristiano» per le sue aperture a posizioni e alleanze non sempre approvate dal vertice di via Bellerio (perlomeno quello precedente il caso Belsito), questa volta è d'obbligo. Al netto della sua riconferma al primo turno alla guida della città di Romeo e Giulietta, per il partito di Umberto Bossi non c'è infatti davvero nulla da festeggiare. La Lega perde alcune delle proprie roccaforti tradizionali, non arriva al ballottaggio a Monza, città dove fino ad oggi è stata al governo, resta fuori dai giochi anche a Como e subisce l'onta della sconfitta persino in alcune località simbolo, come il paese di Umberto Bossi, Cassano Magnago, o quello di Roberto Calderoli, Mozzo, nella Bergamasca.

«RIPARTIRE DA VERONA» -
Non è un caso che l'ex ministro Roberto Maroni, uno dei tre «triumviri» (con Calderoli e Manuela Dal Lago) ma di fatto l'uomo simbolo del partito dopo il passo indietro del Senatùr, abbia subito parlato della necessità di ripartire proprio dall'esperienza di Verona: «Una vittoria straordinaria che può rappresentare una fase nuova». Non solo: «Martedì valuteremo i risultati e decideremo eventuali azioni da prendere». E ancora: «In queste condizioni il risultato di Flavio Tosi conta il doppio».

«UNA TIRATA D'ORECCHIE» -
Un concetto, questo, che era stato ribadito anche da Matteo Salvini, numero uno del Carroccio a Milano, nel corso della diretta di Corriere Tv: «Ci voleva del coraggio per candidarsi a queste elezioni, nel bel mezzo di polemiche su diamanti e diplomi albanesi - ha commentato l'eurodeputato -. E in parte anche per votarci». Salvini non ha minimizzato la portata della sconfitta: «La gente ci ha tirato le orecchie e ci ha inviato un segnale. E da qui dobbiamo ripartire. Il Pdl? Ultimamente è diventato il partito del cemento, non ci interessa più».

«SERVE UNA SVOLTA» -
Anche lo stesso Flavio Tosi ha accantonato per un attimo la sua fascia tricolore - che non è mai stata seriamente in pericolo - e ha preso posizione sul futuro del partito: «Serve una svolta, dobbiamo diventare la Lega di un tempo, molto concreto, molto sul territorio: niente slogan, ma pronto a risolvere i problemi dei cittadini». Tosi, maroniano doc, ha parlato anche del fondatore del partito: «Chi spinge Umberto Bossi alla ricandidatura a segretario vuole il male di Umberto Bossi e della Lega». «Bossi - ha aggiunto - ha indiscutibilmente inventato la Lega Nord, ha capito allora la battaglia che si doveva fare per il nord e si è speso, anche personalmente, per la Lega». Ma, sembra essere il concetto, è arrivata l'ora di girare pagina.
view post Posted: 10/4/2012, 22:21 Lega: Maroni il nuovo capo? - Politica
CITAZIONE (carma66 @ 10/4/2012, 10:25) 
Buon giorno Silvia;

Mi sa che ti sei dimenticata di inserire una 5 opzione.....

Nessuno dei menzionati.....

Mi dispiace dirlo ma, per vari motivi, nessuna delle alternative mi sembra opportuna.

Cordialmente Carma

P.s: visto che hai messo 2 veneti ti direi "pezo el tacon del sbrego"

vabbè, qualcuno dovranno scegliere, se non uno di questi 4, chi vorresti?
view post Posted: 9/4/2012, 21:41 Lega: Maroni il nuovo capo? - Politica

Chi vorreste che fosse il prossimo Segretario della Lega?

immaginecdc

view post Posted: 6/4/2012, 23:04 «Gli manteniamo moglie e figli Se lo sanno i militanti è finito» - Politica
«Gli manteniamo moglie e figli
Se lo sanno i militanti è finito»

Nella cassaforte del tesoriere spunta un fascicolo intestato «The Family»: «Renzo neanche il caffé in Regione si paga...»

Le prime conferme al fiume di parole intercettate nel gennaio e febbraio scorsi tra il tesoriere leghista Francesco Belsito e la responsabile contabile Nadia Dagrada arrivano dall'interrogatorio della testimone e dal contenuto della cassaforte dell'indagato sequestrata dalla Guardia di Finanza milanese: compreso un fascicoletto intestato «The Family», spese sanitarie e scolastiche, multe pagate, l'assicurazione per la casa di Gemonio, un carnet di assegni con sopra la scritta «Umberto Bossi», 20.000 euro di spese per il tutor del figlio Renzo. E così, dopo il via libera della Camera ai pm milanesi del secondo dipartimento Robledo-Pellicano-Filippini, prende corpo quella che i carabinieri del Noe, nel rapporto per i pm napoletani Woodcock-Piscitelli-Curcio, definiscono «la serie di confessioni reciproche» di Belsito e Dagrada nei giorni in cui il tesoriere temeva di essere allontanato dopo i primi scoop sugli investimenti di 7 milioni di rimborsi elettorali in Tanzania: confidenze che «elencano i benefit che da tempo, e tutt'ora, vengono elargiti dalla cassa del partito a favore di interessi privati di Bossi e dei suoi familiari, di Rosy Mauro e di altri soggetti del partito e non». In più i militari valorizzano anche un riferimento della donna al «"nero" che Bossi dava tempo fa al partito», e che ritengono di interpretare come «contante» che «sottende» una «area dell'illecito su cui si sviluppano tematiche corruttive».

«Tutte cose per la famiglia»

Nadia : «Lui (Bossi, ndr ) non ha idea del cumulo di spese, fidati, tu gli devi far capire che se questi vanno a vedere quelle che sono le spese, lui e la sua famiglia sono finiti. E poiché si tratta di cose della famiglia, non sono cose che compri tu, perché sono tutte per loro, perché le auto sono per loro, i ragazzi sono per loro, il figlio le spese sono loro, il diploma è loro, i lavori di casa sono loro».

«Sai quanto ho dato a Rosy Mauro?»
Traspare l'irritazione per la vicepresidente del Senato, segretaria del sindacato padano Sinpa e protagonista del "cerchio magico" bossiano, che a loro avviso non avrebbe titolo per fare la morale.
Belsito : «Eh lo so io... Quello che non capisco di lei, che fa ancora la spiritosa».
Nadia : «È convinta non parlerai mai...».
Belsito : «Sai quanto gli ho fatto l'altro giorno alla nera? (soprannome di Rosy secondo i militari, ndr) Quasi 29.000, 29.142 in franchi, eh...Vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?».
Nadia : «(...) Perché non porta i conti del Sinpa? Voglio vedere cosa succede».
Belsito : «Per me gli viene un infarto».
Nadia : «Ah beh per forza, non sono usati per il sindacato, quindi...».
Belsito sarcastico: «C'avevamo quei 7.000 iscritti, no?».
Nadia : «Secondo me saranno...».
Belsito: «...pochi».
Il tesoriere si rammarica di non aver tenuto prova delle dazioni di contanti «alla signora», che per i carabinieri è la vice del Senato.

Dimissioni Bossi, i momenti salienti della sua parabola politica Belsito: «Stavo pensando, i soldi cash che gli ho dato li ho scritti da qualche parte, però quelli come faccio a dimostrare che li ho dati? Non è molto, eh...».
Nadia : «Ma parli della signora?».
«Sì. Eh mi sono fregato io, molte cose son cose riconducibili ma molte cose come faccio a dire che ho pagato?».
Nadia : «Tu non mi ascolti mai, gli assegni devono essere intestati alle fatture da pagare, non con prelievi cash! (...) E l'acquisto, quando hai fatto l'assegno a lei per l'auto e sul certificato di proprietà è scritto "ceduta a zero", era un assegno a lei personale?».
Belsito : «Sì, sì».
Nadia : «Ma di quello c'è copia?».
Belsito : «Eh, quello non ricordo».

L'«operazione urgente» per Rosy
Pochi giorni prima, il 22 gennaio quando è già scoppiato lo scandalo della Tanzania, Belsito al telefono proprio con la vicepresidente del Senato appare però molto più remissivo, e anzi si premura di esaudirne una richiesta a voce e urgente.
Mauro : «Comunque France', se adesso puoi, ricordati di fare quella cosa che ti ho detto l'altro giorno a voce».
Belsito : «Sì sì, sì sì, certo».
Mauro : «Succinta, così da fare in questo momento, perché dopo non potrai più, perché se no addio».
Belsito : «La faccio adesso diversamente».
Mauro : «Purtroppo è urgente, eh... perché bisogna organizzare tante cose».Belsito : «Sì sì, tranquilla».

E l'8 febbraio, riassumono i carabinieri, il tesoriere comunica a Rosy Mauro che le ha fatto l'operazione «dalla filiale della Camera dei deputati del Banco di Napoli dove la Lega ha un conto, perché con la Banca Aletti a Genova (quella utilizzata per l'operazione Tanzania) era pericoloso. Mauro si mostra un po' perplessa, dicendo che forse non era il momento di farla».
Belsito : «Vedi che io non mollo mai».
Mauro : «E secondo te quando si conclude tutto, col rientro (degli investimenti dalla Tanzania, ndr ) e tutto?».
Belsito : «Secondo me martedì».
Mauro : «Meno male».
Belsito : «L'operazione, quella tua, l'ho fatta dal Napoli eh...» (Banco di Napoli).
Mauro : «Uhm».
Belsito : «...perché quello lì non viene neanche visto».
Mauro : «Ma non era meglio se lasciavi perdere, visto il momento, prima che dopo...?».
Belsito : «No, ma lì non vanno a vedere su Napoli, figurati. Tutta la malattia ce l'hanno sull'Aletti, cosa pensano di trovare non so».

A Gemonio, il paese di Bossi: «Vergogna» Le richieste e le somme
I carabinieri ascoltano inoltre Belsito e Dagrada discutere di «altre somme che avrebbe preso "Cald" (diminutivo di Calderoli) e che il tesoriere non sa come giustificare, mentre la segretaria sul punto dice che in un anno si riesce a giustificare quelle somme»: il discorso emerge quando il tesoriere rievoca una richiesta per la scuola della moglie di Bossi.
Belsito : «La richiesta ricordo benissimo era uno (1 milione di euro, ndr)... Gli ho detto "no, 1 non ce la faccio adesso, dovete darmi almeno tre anni"... E invece quelli di Cald, come faccio? Come li giustifico quelli?».
Nadia : «Ma quello non è un grosso problema! Nell'arco dell'anno non è un problema quello, è un problema tutto il resto!».
«Capo, noi manteniamo i tuoi figli»
Belsito e Dagrada indugiano sulle spese per i figli del senatur, a cominciare da Renzo.
Nadia : «Quella cifra che tu gli hai dato era la cifra dei titoli di studio, ma c'è tutto il restante, e se ci mettono le mani i Castelli e Stiffoni di turno, tu non puoi garantire che le cose restino segrete». Si passa a un altro punto.
Belsito : «E' possibile avere l'elenco degli scontrini? Renzo (dice, ndr ) "voglio confrontarmi con il mio calendario per vedere se era vero che erano con me"» (la scorta).
Nadia : «Giuro che non ho parole».
Belsito : «Ma io non posso reggere così, dai, questi sono una gabbia di pazzi. Questo (Renzo, ndr ) ha paura che (quelli della scorta, ndr) erano in albergo per cavoli loro».
Nadia : «Ma sono lì segnati, c'è tutta benzina, ristoranti, è quasi tutta benzina».
Belsito : «A me (Renzo, ndr) ha detto che paga di tasca sua, ti giuro».
Nadia : «Ma che non dica cavolate, neanche il caffè in Regione, non paga neanche il caffè» (Renzo è consigliere regionale lombardo, ndr)


«Renzo portò via le carte da via Bellerio»
I carabinieri accennano forse a un problema di ristrutturazioni in base a questo passaggio.
Nadia : «Per la storia della casa (...) Renzo e la fidanzata sono venuti a prendere tutti i faldoni da via Bellerio (sede della Lega a Milano, ndr) e li hanno portati tutti via».
Negozi, dentista, bollette

E la leghista Goisis ipotizza la scissione La contabile è ricca di richiami a «fatture del dentista di Sirio», altro figlio di Bossi, e alle «bollette del telefono di Renzo».
Belsito : «Riccardo (il primogenito, ndr) mi dà 250.000».
Nadia : «Eh no ragazzo, molti di più, molti di più, tu non hai i vecchi che ho io».
Belsito : «No no, io parlo di quello che ho fatto io, ho fatto solo 2010 e 2011».
Nadia : «Eh...126 uno...».
Belsito : «American Express era, giusto?».
Nadia : «No no, è nei soliti negozi...e poi ce ne sono anche altri ma quelli ce li ho tutti».
Belsito : «Ma cosa gli posso dire?» (a Bossi).
Nadia : «(...) Digli "capo, io ti rammento solo una cosa, che in questi anni io ho dovuto tirare fuori su vostra richiesta, per tua moglie, per Riccardo, per Renzo, delle cifre che se qualcuno va a metterci mano...lui è nei guai". O tuo figlio lo mandavano in galera o c'era da pagare».
Belsito : «Ah, Riccardo (...) Le macchine che ha affittato Riccardo, le Porsche, le cose...».
Nadia : «Esatto. Ma ti diranno "chi ti ha detto di farlo?"».
Belsito : «Lui, eh».
Nadia : «Ho capito, ma ci devono essere le fatture dell'avvocato di Riccardo, tutti i pagamenti!».

I carabinieri aggiungono che «Belsito dice che lui sa quali sono i negozi dove sono stati spesi, ma non ha fatture, ha solo i decreti ingiuntivi c0n il timbro dell'avvocato, e ha pagato in contanti perché così gli è stato ordinato, aggiungendo che non le ha pagate tramite bonifico bancario perché Riccardo non fa parte del partito». E Nadia: «Gli affitti glieli paghiamo tutti cash!».

Le elezioni del fanciullo e del trota
Nadia : «Hai le carte di quanto hai pagato?».
Belsito : «Soldi della campagna elettorale del fanciullo e del trota? E no, perché gli davo a lui alla Rizzi e a lei...portavo cash!» (Monica Rizzi è assessore regionale lombarda). E lo stesso per «la casa presa là da Brescia, pagato cash...mi sembra 10.000 euro, 6.000 euro...eh tesoro mio ma come faccio a trovare della Monica Rizzi i giustificativi!».

La moglie e Pontidafin
Gli aiuti alla scuola privata paritaria Bosina di ispirazione padana fondata a Varese da Manuela Marrone, evocano guai.

Nadia : «Digli (a Bossi, ndr): "Poi tua moglie cosa faccio, gli dico di no? Tu mi dicevi di sì" (...) La paura non è quanto speso, ma quanto per i figli e per la moglie, che se lo sanno i militanti...».
Belsito : «Solo la scuola allora te lo ricordi 1 milione e mezzo di mutuo, la Pontidafin? (finanziaria della Lega, ndr ) Vogliamo parlare di quel contributo che gli diamo tutti gli anni? Tra i 150.000 e i 200.000?».
Nadia : «Ma difatti tu gli devi dire (a Bossi, ndr ) "tua moglie e i tuoi figli ti rovineranno con i costi che hanno". Punto. E che se da te esce fuori qualcosa della famiglia, lui è rovinato, non può dire che non sa (...) Da far capire al capo, "guarda che tu non hai la possibilità di rimediare a tutto quello che è stato dato a tua moglie sia per lei sia per la scuola sia per i tuoi figli", perché sono troppi, troppi soldi».
Ma quali revisori dei bilanci...
In effetti la parola "bilanci" pare un optional.
Nadia : «Ti sto dicendo che io del 2011 ho 670.000 euro non giustificati... toglierò quelli di cassa e però ho già inserito quel discorso... diciamo che io ne ho, toh, fai 400.000 da giustificare (...) Castelli vuole sapere chi sono i revisori, e allora gli ho detto "ma tu sai come funziona?" Lui fa: "No, fammi una nota"».
Belsito : «Ah! Questo qui è scemo. E chi sono i revisori, che non abbiam mai visto manco noi?».
Nadia : «Io. Gli preparo tutto io. Glielo mando e loro firmano, perché i bilanci sono certificati da tre revisori esterni e da tre interni».
Belsito : «Eh, ma pensa te!».
Nadia : «(...) Io gli preparavo tutta la relazione, gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela, non guardavano un cavolo».

fonte http://www.corriere.it/politica/12_aprile_...417050996.shtml
view post Posted: 4/4/2012, 23:43 Lega Nord, il tesoriere Belsito indagato per - Politica
Lega, aperta cassaforte del tesoriere
Ai figli di Bossi sarebbero andati 200mila euro

Caso Belsito, Maroni attacca: «Cacciare chi ha tradito la fiducia». Renzo Bossi: «Mai preso soldi dalla Lega»

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo aver avuto il via libera del gruppo del Carroccio, ha dato il suo placet alla richiesta dei pm di aprire le cassette di sicurezza dell'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, che si trovano nei locali del gruppo della Lega Nord alla Camera, in via Poli 13. Francesco Belsito è accusato di appropriazione indebita, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria. Secondo l'accusa, Belsito avrebbe distratto soldi dalle casse del Carroccio anche per le spese personali dei familiari di Bossi e della senatrice Rosy Mauro. Non essendo un parlamentare, la procedura non prevede un passaggio in giunta per le autorizzazioni. Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza. Nella cassaforte è stata trovata e sequestrata documentazione contabile «che si presenta utile al prosieguo dell'indagine», come ha spiegato il procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco. Già martedì a Belsito erano stati sequestrati cinque computer, che erano a casa sua e in un ufficio della società Polare di Stefano Bonet (di cui Belsito è stato socio).

SOMME SOTTRATTE - Intanto emergono anche le prime indiscrezioni relative all'utilizzo delle somme sottratte. Belsito avrebbe prelevato infatti dalle casse del partito oltre 200 mila euro per le spese personali dei figli di Umberto Bossi. Altri 200-300mila euro sarebbero andati al Sinpa, il sindacato padano guidato da Rosy Mauro.


CITAZIONE (Alto Dirigente @ 3/4/2012, 21:30) 
Ma che palle! E ti pareva che non si aprisse questo topic!
E anche se fosse vero che i soldi finivano ai Bossi? Ma vi rendete conto di quali spese hanno? Vi rendete conto che hanno un sacco di problemi (anche di salute)? E poi la Lega appartiene a Bossi, anzi la Lega è Bossi, quindi non può esserci alcun furto. A meno che i soliti magistrati rossi non si inventino il reato del furto a se stessi.

:blink: :blink:
nemmeno cavaliereazzurro è arrivato a tanto per difendere berlusconi :lol: :lol:
view post Posted: 14/2/2012, 22:52 No del governo Monti ai ministeri del Nord - Politica
No del governo Monti ai ministeri del Nord
La notizia di Floris a Ballarò: «Ritirato il ricorso
del precedente esecutivo per mantenerli in piedi»


- No del governo Monti ai ministeri al nord. La notizia arriva da Giovanni Floris in apertura di Ballarò. «Sappiamo che Monti ha detto no alle Olimpiadi di Roma - ha detto il giornalista - ma attenzione, dice no anche ai ministeri al Nord».

IL RICORSO - «Ricorderete - ha aggiunto - che il giudice del Tribunale del lavoro di Roma, ad ottobre, si era pronunciato contro il trasferimento a Monza di tre ministeri, e il governo Berlusconi aveva fatto ricorso. Noi martedì scorso abbiamo fatto un servizio sottolineando come il governo Monti non avesse ritirato quel ricorso. Ci ha chiamato oggi la presidenza del Consiglio comunicandoci che ha rinunciato ad opporsi alla decisione del tribunale di Roma». «Quindi - ha concluso Floris - Monti archivia definitivamente la questione dei ministeri al Nord. Non si oppone più, il trasferimento è cancellato e la vicenda ministeri al Nord finisce qui».
view post Posted: 2/2/2012, 22:49 La lega sempre più ladrona - Politica
CITAZIONE (Alto Dirigente @ 2/2/2012, 17:01) 
Cara bergamasca, sono solo menzogne scritte dagli accoliti del traditore Fini.

Taglio ai vitalizi: no di 26 deputati
Ben 15 sono della Lega...

Sono 26 i deputati che hanno fatto ricorso contro la riforma del vitalizio, dopo la modifica del sistema previdenziale. Ben 15 sono della Lega. Solo tre i deputati attualmente in carica.

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Sono 26 i deputati (ex o in carica) che hanno fatto ricorso contro la riforma del vitalizio. Ben 15 sono della Lega. Sono tre (Roberto Rosso e Giorgio Jannone del Pdl, Daniele Molgora della Lega) su un totale di 26 i deputati in carica che hanno presentato ricorso al Consiglio di giurisdizione della Camera contro la decisione dell'ufficio di presidenza di Montecitorio di modificare il sistema previdenziale dei deputati. I restanti 23 sono tutti ex parlamentari, specialmente della XII legislatura, la maggior parte della Lega nord (ben 15 in tutto). Lo ha reso noto il presidente del Consiglio di Giurisdizione, Giuseppe Consolo (Fli), dopo la riunione di oggi in cui è stata fissata per il 18 aprile prossimoalle 13.30 la prima udienza pubblica.

Con la delibera dell'ufficio di presidenza del 14 dicembre scorso è stato approvato il il nuovo sistema previdenziale per i deputati basato sul metodo di calcolo contributivo, che ha sostituito il vitalizio a partire dal 1° gennaio di quest'anno. La nuova disciplina prevede: l`accesso al trattamento a 65 anni, con un periodo contributivo minimo di 5 anni (per ogni anno di mandato ulteriore, l'età è diminuita di un anno con il limite inderogabile di 60 anni). Tale requisito vale per tutti i deputati cessati dal mandato, indipendentemente dalla data di inizio del mandato parlamentare; l'applicazione del sistema pro rata ai deputati in carica al 1° gennaio 2012, e ai parlamentari che avevano esercitato il mandato elettivo precedentemente a tale data e che saranno successivamente rieletti.

Contro questa decisione hanno presentato ricorso 26 tra deputati ed ex deputati: della Lega il parlamentare in carica Daniele Molgora e gli ex soprattutto della XII legislatura cioè Elisabetta Castellazzi (nata a Milano nel 1966), Franca Valenti (nata a Milano nel 1959), Roberta Pizzicara (nata a Milano nel 1955), Diana Battaggia (nata a Venezia nel 1966), Enrico Cavaliere (nato a Venezia nel 1958, deputato sia nella XII che nella XIII), Oreste Rossi (nato ad Alessandria nel 1964, deputato nell'XI, XII e XIII legislatura), Alberto Bosisio (nato a Lecco nel 1953), Francesco Stroili (nato a Venezia nel 1954), Edouard Ballaman (nato a Vallenried nel 1962), Flavio Bonafini (nato a Brescia nel 1953), Fabio Padovan (nato a Conegliano nel 1955, deputato nell'XI legislatura), Salvatore Bellomi (nato a Robecco D'Oglio nel 1952), Roberto Asquini (XII e XII legilsatura, nato a Udine nel 1964), Giulio Arrighini (XI e XII legislatura, nato a Brescia nel 1962). Hanno presentato ricorso anche due ex Fi, cioè Emanuela Cabrini (XII legislatura nata a Piacenza nel 1961) e Paola Martinelli (XII legislatura, nata a Parma nel 1955); due ex deputati dell'Ulivo Michele Cappella (XIII legislatura, nato in provincia di Catania nel 1953), Antonio Borrometi (XIII legislatura, nato a Modica nel 1953), Ugo Malagnino (XIII legislatura nato a Manduria nel 1952); due ex di An Domenico Basile (XIII legislatura, nato a Vibo Valentia nel 1952) e Daniele Franz (XIII e XIV legislatura, nato a Udine nel 1963); uno di Rifondazione comunista, Martino Dorigo (XI e XIII legislatura, nato a Venezia nel 1961). Ha presentato ricorso anche Adriano Paroli (classe '62, eletto dalla XIII all'attuale legislatura), deputato del Pdl che soltanto quindici giorni fa ha optato per la carica di sindaco di Brescia.
view post Posted: 30/1/2012, 00:06 Scalfaro R.I.P. - Politica
CITAZIONE (Alto Dirigente @ 29/1/2012, 21:14) 
Doveroso il lutto da osservare in tutte le Nazioni della Padania: è morto Scalfaro.
Finalmente!
E' morto l'uomo del NON CI STO a sottostare alle leggi come tutti gli altri.
Lo ricorderemo per la sua indegna parzialità e acidità di cattocomunista. Lo ricorderemo per la sue condanne a morte quando era magistrato, per i suoi schiaffi al ristorante alle donne scollate, per la rabbia con cui pretese un ufficio senatoriale di metratura non inferiore a quello di Cossiga, per le botte che fece dare all'inviato di Striscia la Notizia in occasione del famoso episodio del club Eurostar di Milano. Personalmente lo ricorderò per i suoi sorrisetti schifosi, per la bavetta alla bocca e per la linguetta con cui si umettava le labbra.
Che il diavolo se lo porti e che marcisca all'inferno bruciando tra le fiamme eterne.

Almeno davanti alla morte si dovrebbe avere un po di rispetto ed evitare di scrivere vaccate.
.. e dovresti anche ricordarti che se tu puoi scrivere vaccate liberamente è anche grazie a uomini come Scalfaro.
view post Posted: 27/1/2012, 20:10 Invito al forum - Politica
CITAZIONE (Bantman @ 26/1/2012, 22:44) 
Ma da quando ci sono i fake in questo forum?

vito il linguaggio che usa, mi sa che è un vero "alto dirigente" della Lega :asd:
view post Posted: 23/1/2012, 23:54 Rete, la Lega vuole la censura - Politica
Rete, Lega vuole censura.

Sull'emendamento di Gianni Fava (Lega Nord) si preannuncia una dura battaglia in aula alla Camera. La proposta di modifica al disegno di legge Comunitaria 2011, approvato giovedì scorso in commissione Politiche dell'Unione europea di Montecitorio, ha scatenato numerose proteste sia da parte dei politici che delle associazioni.

L'emendamento obbliga, infatti, i fornitori di servizi web a rimuovere contenuti illegali non solo su comunicazione delle autorità competenti (come previsto dalla attuale normativa), ma anche dei «soggetti interessati» (e cioè di chi possiede i diritti d'autore). La proposta di modifica precisa inoltre che i fornitori di hosting, come ad esempio Facebook, YouTube, ma anche il proprietario di un piccolo sito, siano obbligati a rimuovere i contenuti «anche in relazione ad attività o a informazioni illecite precedentemente memorizzate dal prestatore a richiesta dello stesso o di altri destinatari del servizio».

Ad esempio, su segnalazione di una casa discografica, YouTube si troverebbe a dover rimuovere non solo il videoclip di Lady Gaga condiviso illegalmente dall'utente X, ma anche tutti gli altri video della cantante caricati dagli altri utenti.

Si dovrebbe quindi dotare di sistemi di controllo preventivi, che secondo alcuni esperti comporterebbero una sorta di censura a priori e potrebbe limitare la condivisione di risorse online.

L'emendamento già ribattezzato 'bavaglio del web' non poteva non trovare la dura risposta di quelli che sono oggi i partiti di maggioranza. Futuro e libertà ha presentato una norma per abrogare l'articolo 18 della Comunitaria, il Pd invece ha risposto con una modifica che intende sopprimere l'emendamento Fava. Intanto l'aula della Camera ha iniziato la discussione generale del ddl, che dovrebbe essere votato tra domani e mercoledì. E sul piede di guerra ci sono anche le associazioni Libertiamo, Il Futurista, Articolo 21 e Agorà Digital, che proprio domani alla Camera alle 11.30 terranno una conferenza stampa contro «il bavaglio del web». Presenti anche i deputati Flavia Perina (Fli), Giuseppe Giulietti (Misto) e Marco Beltrandi (Radicali italiani).
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