CITAZIONE
Quindi sei pure recidivo.
Caro lucky, che brutto incipit!
Magari è frutto di presunzione, o di manicheismo o più semplicemente del desiderio di fare colpo, ma queste forzature retoriche sono così inflazionate che denotano solo una cosa: difficoltà di pensiero razionale autonomo.
Veniamo ai tuoi slogan, che cito con numero d'ordine, per brevità:
1 - Già fatto, come quasi tutti, e allora? Magari, se hai confidenza con Prodi, puoi chiedere qualcosa di più specifico su Gradoli, sedute spiritiche escluse.
2 - Che le tasse in Italia siano alte perchè le pagano solo quelli costretti è un fatto, come è un fatto che nessuno vorrebbe pagarle perché vengono dilapidate scelleratamente in privilegi di intere categorie (mafia compresa) e popolazioni, e che questo è l'altro motivo per cui sono così alte e improduttive.
3 - Ovvio, tanto è vero che ha sempre cacciato le mele marce e che è stata accusata, dalla vulgata massmediatica dominante, di corruzione anche quando si trattava solo di cattivo uso di soldi propri. Come paragonare i ladri di caramelle con rapinatori assassini.
4 - Hai ragione, non ha detto niente, ha semplicemente messo in campo il miglior ministro dell'interno della storia repubblicana, che sulla mafia non ha scritto un libro, ma che in compenso l'ha decimata e messa all'angolo con strumenti legislativi che permettono davvero la requisizione, non solo nominale, dei suoi beni. Non solo: ha rifiutato voti di scambio e ha fatto cadere il governo della Lombardia quando si è saputo di un assessore (altrui) implicato con essa.
5 - Ovvio, è per questo che da sempre esistono articoli inapplicati come quello sulla regolamentrazione del diritto di sciopero? Ovvio, è per questo che, rispettando la costituzione, ne ha cercato la riforma a favore di tutti i cittadini.
6 - Pensi, l'ha fatto e lei non se ne è nemmeno accorto, tutto preso come era ad ascoltare la fanfara obnubilante della cultura che da 150 anni (fascismo compreso) satura le menti deboli che non riescono a ragionare con autonomia e onestà intellettuale, preferendo bere la coca cola dei libri Cuore, dei D'Annunzio, del politicamente corretto, della compagnia di giro dei buffoni di corte che sanno satireggiare solo da una parte, pur avendo dall'altra praterie infinite da arare.